Alfred Adler in una foto scontornata affiancata dalle sue parole: "Veniamo influenzati non dai fatti ma dall’opinione che abbiamo dei fatti. "

Ricordiamo lo Psichiatra austriaco Alfred ADLER fondatore della Scuola di Psicologia Individuale e Teorizzatore del Sentimento di Inferiorità

Alfred Adler è stato uno dei primi…
 
Veniamo influenzati non dai fatti
ma dall’opinione che abbiamo dei fatti.
Alfred Adler

Ricordiamo lo Psichiatra austriaco Alfred ADLER fondatore della Scuola di Psicologia Individuale e Teorizzatore del Sentimento di Inferiorità

Lo psichiatra austriaco Alfred Adler è ricordato aver sviluppato diverse importanti teorie sulla motivazione del comportamento umano. Ha fondato la scuola di psicologia individuale, una “scienza del vivere” globale che si concentra sull’unicità dell’individuo e sui rapporti della persona con la società. Adler è stato un pioniere in quanto è stato uno dei primi psichiatri a utilizzare la terapia nel lavoro sociale, nell’educazione dei bambini e nel trattamento dei criminali.

Alfred Adler nasce il 7 febbraio 1870 in un sobborgo di Vienna, in Austria. È il secondo di sette figli di un mercante di grano di origine ungherese. Gli Adler sono una famiglia di musicisti e Alfred diviene noto per la sua voce cantata. Sebbene incoraggiato a intraprendere la carriera nell’opera, nella sua infanzia il piccolo Adler soffre di alcune malattie e la morte di un fratello minore. Queste esperienze contribuiranno notevolmente alla sua decisione iniziale di diventare un medico. Frequenta la scuola secondaria classica e si laurea alla Facoltà di Medicina dell’Università di Vienna nel 1895. Successivamente sposa Raissa Epstein, una studentessa russa. L’inizio della carriera di Adler è segnato dall’entusiasmo per la riforma sociale (miglioramento), spesso espressa in articoli sui giornali socialisti. La sua prima pubblicazione professionale è una monografia di medicina sociale (opuscolo) sulla salute dei sarti.

Nel 1902 il famoso psichiatra austriaco Sigmund Freud (1856–1939) invita Adler a unirsi a un piccolo gruppo di discussione, che diverrà la famosa Società psicoanalitica di Vienna. Adler ne diventa un membro attivo anche se non si considerava un allievo o un seguace di Freud. Non è infatti d’accordo con l’assunto di base di Freud secondo il quale il genere (maschio o femmina) è il fattore principale nello sviluppo della personalità di un individuo. Mentre Freud cerca di spiegare l’uomo in termini di somiglianza con macchine e animali, Adler cerca di comprendere e influenzare l’uomo in termini di ciò che lo rende diverso dalle macchine e dagli animali, come concetti e valori. Questa visione umanistica caratterizzerà tutte le idee della sua teoria e nel 1911 Adler si dimette.

Adler lavora per tre anni in ospedale durante la Prima Guerra Mondiale (1914-1918), quando le forze europee combattono per il dominio del mondo. Nel 1919 organizza una guida all’infanzia clinica di Vienna, e diviene anche docente presso l’Istituto Pedagogico. È forse il primo psichiatra ad applicare l’igiene mentale (salute mentale) nelle scuole. Lavorando con gli insegnanti nelle cliniche di orientamento infantile, svolge la sua consulenza innovativa davanti a un piccolo pubblico, occupandosi della famiglia, dell’insegnante e del bambino. Questa la si può considerare, probabilmente, la prima “terapia familiare” e “psichiatria di comunità” mai registrata. A partire dal 1926, Adler trascorre molto tempo negli Stati Uniti tenendo conferenze e insegnando. Quando il partito nazista di Adolf Hitler (1889-1945) sale al potere in Austria nel 1932, Adler parte con sua moglie per andare a New York. Il 28 maggio 1937 muore improvvisamente durante un giro di conferenze ad Aberdeen, in Scozia.

Adler ha lasciato molte teorie e pratiche che hanno influenzato moltissimo il mondo della psichiatria. Oggi questi concetti sono conosciuti come psicologia adleriana. Le sue teorie si concentravano sui sentimenti di inferiorità e su come ogni persona cerca di superare tali sentimenti compensando eccessivamente (sforzandosi troppo di compensare ciò che manca). Adler ha affermato che lo stile di vita di un individuo si stabilisce all’età di quattro o cinque anni e ha sottolineato l’importanza delle forze sociali, o dell’ambiente del bambino, sullo sviluppo del comportamento. Credeva che ogni persona nascesse con la capacità di relazionarsi con altre persone e realizzare l’importanza della società nel suo insieme.

Come terapeuta, Adler era un insegnante che si concentrava sulla salute mentale del paziente, non sulla malattia. Adler ha incoraggiato l’auto-miglioramento individuando l’errore nella vita dei pazienti e correggendolo. Si considerava un abilitatore, uno che guida il paziente attraverso “l’autodeterminazione“, in modo che i pazienti stessi potessero apportare cambiamenti e migliorare il loro stato.

In cover:  Alfred Adler. L’immagine è stata adattata, l’originale si trova qui: www.greelane.com

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