Ricordiamo Carlos Gardel la cui voce nel 2003 è stata dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco
Charles-Romuald Gardés, in arte Carlos Gardel, nasce a Tolosa (Francia) l’11 dicembre del 1890 da una madre single poi emigrata a Buenos Aires (Argentina) ove trova modeste occupazioni. Lasciati presto gli studi di secondo livello, Gardel frequenta le quinte dei teatri e lavora anche come macchinista teatrale, dove incontra il noto cantante e musicista Arturo de Nava che gli insegnerà le tecniche del canto e della chitarra. Nel 1911 forma un duo musicale insieme a José Razzano e insieme suonano nei principali teatri argentini, dell’Uruguay e del Brasile e già dal 1923 approdano in Europa, debuttando a Madrid. La sua voce baritonale viene notata e fortemente apprezzata dal suo grande idolo, il tenore italiano Enrico Caruso. In quegli anni Gardel si fidanza con una giovane che non sposerà mai a causa della sua presunta omosessualità.
Nel cinema lavora in 9 pellicole e 10 cortometraggi tra il 1932 e il 1935. La sua instancabile attività discografica porta all’incisione di oltre 500 tanghi, numerosi valzer, foxtrot, paso doble nonché canzoni francesi, napoletane, etc. Tra le sue composizioni più celebri, nate anche dalla collaborazione con altri musicisti quali J. Razzano, E. Cárdenas, ecc., ricordiamo i tanghi Mano a mano, Ave sin rumbo, Melodía de arrabal, Noche fría, Desdén, Sus ojos se cerraron, Mi Buenos Aires querido. Cantore tanguero, compositore argentino e attore il cui successo straordinario, diffuso in tutta l’America, in Europa (soprattutto Madrid, Barcellona e Parigi), lo ha reso una figura quasi leggendaria. Considerato soprattutto il maggior interprete delle forme vocali del tango, la sua carriera folgorante ha coinciso con lo sviluppo di quella icona culturale intrinsecamente argentina, il tango (la musica argentina tradizionale), genere musicale sensuale, se ballato ma struggente e malinconico, se ascoltato.
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