Non credere mai di essere altro che ciò
che potrebbe sembrare ad altri
che ciò che eri o avresti potuto essere non fosse altro che ciò che sei stata che sarebbe sembrato loro essere altro.Dal romanzo “Alice nel Paese delle Meraviglie” 1865
di Charles Lutwidge Dodgson, in arte LEWIS CARROLL
Dipendenza da smartphone: il paradosso della solitudine
D.ressa Guidi Jessica laureata in Psicologia magistrale, tirocinante presso CSM Usl Toscana Nord Ovest ed educatrice professionale, tutor DSA BES.
Questa rubrica prende estratti dal suo elaborato di tesi svolta sulla dipendenza da internet e da smartphone.
Tutto nasce osservando le persone durante la nostra quotidianità…la domanda che mi sono posta, da “immigrata digitale”, è “Si può vivere senza uno smartphone?”.
In effetti ormai gli smartphone sono presenti in ogni parte del mondo, perfino negli angoli più remoti della terra! Se da una parte ha rivoluzionato e migliorato la nostra vita dal lavoro al tempo libero, dall’altra parte, a parer mio, rischiamo delle conseguenze negative sul piano comunicativo ma anche, a causa della sua presenza pervasiva, anche di sviluppare una vera e propria dipendenza da esso. Studi al riguardo dimostrano la presenza di fenomeni come distrazione (multitasking), disattenzione, capacità mentali ridotte e rarefazione della comunicazione interpersonale. Finiremo con l’essere in contatto continuo con il mondo ma soli davanti ad un dispositivo?
L’input sull’analisi di questo tema nasce da ciò a cui assistiamo ogni giorno; infatti le persone ovunque si trovino e in compagnia o meno di altre persone non distolgono l’attenzione dal cellulare.
Ormai assistere ad una conversazione o una semplice chiacchierata negli spazi pubblici è diventato fenomeno raro.
Infatti, sul treno, sugli autobus, nelle sale di attesa, nei bar, nei ristoranti, sulle panchine dei parchi, ecc., tutte le persone non fanno altro che maneggiare i propri smartphone.
Vediamo persone con il capo chino sui propri dispositivi addirittura in macchina o mentre camminano per strada. Questo atteggiamento si è diffuso così tanto da portare alcuni paesi come Spagna, Olanda e Germania, a prendere misure di sicurezza per gli “smartphone walkers”, attraversamenti pedonali luminosi sincronizzati al semaforo per i pedoni distratti dallo smartphone.
Il telefonino è diventato filtro di accesso alla realtà e con l’avvento di Internet ha aperto le porte al mondo virtuale e le sue infinite possibilità.
Social network, Shopping online, giochi online, giochi di ruolo a cui accediamo con estrema facilità, secondo alcune ipotesi che andrò ad analizzare, possono sviluppare di sé possibili che per alcuni utenti rappresentano un’opportunità del tutto innocua, producendo effetti benefici nell’utilizzatore; in altre persone invece, rappresentano un rischio di assuefazione agli ambienti online, fino a diventare una vera e propria dipendenza, e all’isolamento sociale che rappresenta uno dei sintomi più acuti. L’utilizzo “compulsivo” dello smartphone può produrre un’incapacità di rimanere sconnessi dalla rete, e alla creazione di legame forte al punto che se interrotto genera uno stato di ansia, impazienza ed insicurezza, con manifestazioni simile ad attacco di panico, come nella cosiddetta “nomofobia”, la paura da assenza di cellulare (dall’inglese “no mobile phobia”) o dipendenza da Internet denominata Internet Addiction Disorder (IAD).
È bene tenere presente che queste sintomatologie non emergono, in genere, semplicemente perché si usa uno smartphone!
I comportamenti che ne caratterizzano la dipendenza infatti sono più frequenti in ragazzi o “nativi digitali” che presentano una fragilità emotiva di base e che vivono già difficoltà psicologiche, in cui l’uso eccessivo viene vissuto come un rifugio dalle difficoltà e dalla sofferenza emotiva, oppure di utilizzarlo per compensare le problematiche relazionali face to face. Ma anche in noi “immigrati digitali”, che non siamo nati in quest’era delle tecnologie, corriamo il rischio di non sostenere attese, di non tollerare le separazioni, la solitudine e l’incertezza nella vita.
Così il ricorso allo smartphone, diventa una sorta di circolo vizioso che si autoalimenta.
In questa rubrica partiremo con brevi cenni storici sull’evoluzione di Internet e del telefono fino ad arrivare agli odierni smartphone, al fine di comprendere meglio il contesto della nostra società. Successivamente metteremo in luce come i nuovi media abbiano influenzato il modo di relazionarsi, travolgendo il concetto di spazio e tempo. Tratteremo i fattori predisponenti, i sintomi e i percorsi psicoterapeutici che stanno nascendo anche nel nostro Paese.
Vedi gli altri estratti pubblicati nella rubrica:
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- Breve cenno sull’avvento del computer ed Internet
- Dal telefono fisso allo smartphone
- Rete sociale e social network – parte 1°
- Rete sociale e social network – parte 2°
- Relazioni face to face e web-mediate
- Nativi digitali e Immigrati digitali
- Dipendenze e funzioni psicologiche
- Dipendenza da sostanza e senza uso di sostanza – Parte 1°
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