Il 17 febbraio 1947 Voice of America inizia a trasmettere in URSS annunciandosi ad essa così: “Pronto, qui New York chiama”
Con le parole “Hello! Qui è New York che chiama”, la US Voice of America (VOA) iniziò le sue prime trasmissioni radiofoniche all’Unione Sovietica. Lo sforzo della VOA fu una parte importante della campagna di propaganda americana contro l’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda.
VOA iniziò nel 1942 come programma radiofonico progettato per spiegare le politiche americane durante la Seconda Guerra Mondiale e per rafforzare il morale dei suoi alleati in Europa, Asia, Medio Oriente e Africa. Dopo la guerra, VOA continuò come parte dell’arsenale propagandistico americano della Guerra Fredda ed era principalmente rivolto al pubblico dell’Europa occidentale. Nel febbraio 1947, VOA iniziò le sue prime trasmissioni in lingua russa nell’Unione Sovietica. La trasmissione iniziale spiegava che VOA avrebbe “dato agli ascoltatori in URSS un quadro della vita in America”. Notizie, servizi di interesse umano e musica costituivano la maggior parte della programmazione. Lo scopo era di dare al pubblico russo la “verità pura e non adulterata” sulla vita al di fuori dell’URSS. Voice of America sperava che questo avrebbe “ampliato le basi della comprensione e dell’amicizia tra il popolo russo e quello americano”.
In generale, il primo programma fu un affare piuttosto arido. Gran parte di esso riguardava brevi riassunti di eventi correnti, discussioni su come funzionavano il bilancio e il sistema politico degli Stati Uniti e un’analisi stimolante di una “nuova sostanza chimica sintetica chiamata piribenzamina”. La musica nel programma era eclettica, spaziando da “Turkey in the Straw” a “Night and Day” di Cole Porter. Inoltre, a causa del maltempo e delle difficoltà tecniche, la qualità del suono per il pubblico russo era generalmente scarsa. Secondo i funzionari statunitensi in Unione Sovietica, i russi hanno valutato il programma “discreto”.
Le trasmissioni VOA in Russia migliorarono un po’ nel corso degli anni, principalmente perché la musica aveva un ruolo sempre più importante. Gli osservatori statunitensi avevano scoperto che l’appetito del popolo sovietico per la musica americana, in particolare il jazz, era quasi insaziabile. Non è certo quanti russi abbiano mai effettivamente ascoltato le trasmissioni, ma i resoconti da dietro la cortina di ferro indicavano che molti programmi VOA, in particolare i segmenti musicali, erano attesi con ansia ogni sera. Negli anni ’60, VOA trasmetteva oramai in tutti i continenti in diverse decine di lingue.
L’immagine in cover è stata modificata, l’originale utilizzata si trova qui: lh4.googleusercontent.com
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