uno dei più grandi romanzieri del XX secolo: lo scrittore francese, Louis-Ferdinand CÉLINE

Il 27 maggio nasceva uno dei più grandi romanzieri del XX secolo: lo scrittore francese, Louis-Ferdinand CÉLINE

Louis-Ferdinand Céline, che è stato uno dei più grandi scrittori del Novecento, ebbe una vita assai complessa: passato da umili origini alla fama letteraria mondiale, per poi cadere drammaticamente in disgrazia solo per tornare, tardivamente, alla ribalta…
 

Quando l’odio degli uomini non comporta alcun rischio, la loro stupidità si convince presto, i motivi arrivano da soli.
Céline

Louis-Ferdinand Céline, che è stato uno dei più grandi scrittori del Novecento, ebbe una vita assai complessa: passato da umili origini alla fama letteraria mondiale, per poi cadere drammaticamente in disgrazia solo per tornare, tardivamente, alla ribalta. La scrittura sovversiva di Céline rimane fresca e urgente anche oggi, nonostante le sue controverse opinioni politiche e gli opuscoli incendiari che hanno sempre minacciato di rovinare la sua reputazione.

Louis-Ferdinand Auguste Destouche nasce il 27 maggio 1894 a Courbevoie, fuori Parigi. I suoi genitori piccolo-borghesi sono entrambi oberati di lavoro e iperprotettivi: suo padre un impiegato assicurativo che, avendo rinunciato ai suoi progetti giovanili di insegnare letteratura, attribuisce i suoi fallimenti ad ebrei e a massoni; sua madre è una sarta che alla fine aprirà il suo negozio di merletti a malapena solvente nel centro di Parigi. Abbandonati dai loro sogni, entrambi forniscono a Louis solo un’istruzione rudimentale, preparandolo per una carriera nel commercio di gioielli. Fin dalla giovinezza,  il giovane Céline  non sente di appartenere ad alcun posto e si accanisce continuamente contro chiunque ovunque si trovi. Il suo spirito ribelle, fa sì che suo padre incoraggi il suo arruolamento nella cavalleria francese, e questo porterà alle sue paralizzanti ferite fisiche ed emotive all’inizio della Prima Guerra Mondiale. Il giovane soldato Céline viene ricoverato in ospedale e alla fine detenuto in una struttura psichiatrica per una condizione nervosa che si sarebbe sviluppata in una battaglia per tutta la vita contro l’acufene. La maggior parte dei  disturbi successivi di Céline potrebbero essere diagnosticati oggi come Disturbo da Stress Post-Traumatico.

Sentendosi schiacciato sia fisicamente che psicologicamente, Louis reinventa il suo io distrutto come Louis-Ferdinand  Céline, più o meno nello stesso modo in cui Eric Blair si sarebbe reinventato come George Orwell solo pochi anni dopo. (Orwell fu un ammiratore per tutta la vita del  lavoro di Céline). Per il mezzo secolo successivo, la persona conosciuta come Louis-Ferdinand Céline, scrisse romanzi audaci, elettrici, quasi psicoticamente intensi sul mondo che lo aveva disilluso.

Dopo essere stato ferito in quella che lui definisce “guerra inutile”,  Céline  supervisiona una piantagione di cacao in Camerun e fa regolari viaggi nella Guinea spagnola, nel Ciad e nell’Alto Congo, commerciando beni preziosi. Poi, dopo aver studiato medicina, trova lavoro indagando sull’assistenza sanitaria negli Stati Uniti per la Fondazione Rockefeller, scrive un rapporto sul trattamento ed i maltrattamenti dei dipendenti della fabbrica Ford e trascorre del tempo a Manhattan. Dopo il ritorno dall’America, lo scrittore apre uno studio medico a Clichy, una delle zone più povere di Parigi, e durante i primi anni di questo studio scrive il romanzo fortemente autobiografico che lo rese famoso, “Viaje al fin de la noche” (1932). In mancanza di contatti letterari, consegna a mano il manoscritto agli editori finché non incontra Robert Denoël, un editore avventuroso che prende subito in simpatia il manoscritto rivoluzionario e ha diverse idee altrettanto rivoluzionarie su come venderlo.

Lo stesso autore, che si presenta come un’autorità su poco più che sul disordinato orrore dell’esistenza umana, tuttavia, si procurerà sfortuna, al culmine della sua fama, sostenendo l’eugenetica hitleriana in diversi opuscoli, a cominciare da “Mea Culpa” nel 1936, seguito da “Trifles for a Massacre” nel 1937. Inoltre,  Céline  sosterrà strenuamente un’alleanza franco-tedesca in “School for Corpses” (1938). I suoi scritti antisemiti alla fine degli anni ’30 lo portano ad essere accusato di collaborazione con i nazisti ed è costretto all’esilio nel 1944 in Germania e Danimarca. Nel 1945, Céline viene arrestato a Copenaghen dopo una richiesta francese di estradizione per collaborazione. Mentre era in prigione, Céline trovò il suo consueto conforto scrivendo le sue esperienze “in forma frammentaria”. Mentre condivide pasti ed amicizie con alcuni degli occupanti nazisti di Parigi, mantiene amicizie con ebrei per tutta la vita, e molti eminenti intellettuali ebrei verranno in  difesa di Céline dopo la guerra. Durante un periodo di nove mesi nel 1946 produce 10 opuscoli scritti a matita di pensieri, reminiscenze ed esperienze ora denominati “Cahiers de jail”. Dopo qualche tempo, il governo francese ne permette il ritorno, così Céline si stabilisce a Parigi nel 1950.

Dai suoi 10 opuscoli estrae i suoi ultimi tre romanzi: “Castle to Castle” (1957), “North” ( 1960) e “Rigadoon” (1969), pubblicato postumo. Céline muore il 1° luglio 1961 a Parigi.

Louis-Ferdinand Céline è stato uno dei romanzieri più innovativi del ventesimo secolo e la sua influenza sia nella sua nativa Francia che altrove rimane enorme. Creatore di un’opera in gran parte autobiografica, che rivoluzionò la narrativa tra le due guerre per la sua libertà e crudezza, ma forse ancora di più per il rigore di uno stile che spogliò la Lingua francese di ogni servitù retorica.

In cover: Céline.
L’immagine è stata adattata, l’originale si trova qui

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