Intrigante ed evocativa la Serie TV – TALES FROM THE LOOP – tra Antropia e dilemmi dell’Esistenza
“Tales from the Loop” è una serie televisiva americana di fantascienza sviluppata e scritta da Nathaniel Halpern basata sull’omonimo libro d’arte e ispirato ai meravigliosi dipinti dell’artista svedese Simon Stålenhag.
Lo spettacolo è ambientato in un mezzo mondo strano, ma comunque simile al nostro, una sorta di amalgama degli anni ’60/’80 in cui robot scricchiolanti e arrugginiti, creature surreali e rocce galleggianti coesistono in un ristagno temporale e spaziale indefinito. La serie esplora le sconvolgenti avventure dei cittadini che vivono sopra “The Loop”, una macchina costruita all’interno di una struttura sotterranea che si presume sveli i segreti dell’universo. Esplorandone i misteri, apparentemente, questa macchina rende possibili cose improbabili, consentendo alle persone di sperimentare cose precedentemente ritenute appartenenti al dominio della fantascienza. Gli strani esperimenti hanno infatti potere sul tempo, lo spazio, la percezione, l’emozione e la memoria. E sono responsabili di strani fenomeni, tra cui persone ed edifici che scompaiono, oggetti fluttuanti, strane vibrazioni e misteriosi spostamenti temporali. “Tales from the loop”, dal ritmo narrativo abilmente lento, è in gran parte indifferente al tentativo di spiegare la mitologia del “The Loop”, ma piuttosto si concentra sul raccontare storie umane, con gli elementi fantascientifici come sfondo.
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