Anche se particolarmente evidente nella prima infanzia,
il comportamento di attaccamento
caratterizza l’essere umano dalla culla alla tomba.John Bowlby
John Bowlby, britannico psichiatra e psicologo dello sviluppo, meglio conosciuto come il creatore della teoria dell’attaccamento, che postula un bisogno innato nei bambini molto piccoli di sviluppare uno stretto legame emotivo con un caregiver.
Bowlby ha esplorato le conseguenze comportamentali e psicologiche di entrambi i legami emotivi forti e deboli tra madri e figli piccoli.
John Mostyn Bowlby nasce il 26 febbraio 1907 a Londra (Inghilterra) crescendo nella stessa città in una famiglia della classe medio-alta. Suo padre, un importante chirurgo, è spesso assente. Il piccolo John Bowlby non passa molto tempo con sua madre, come era consuetudine in quel momento nella sua classe, e viene curato principalmente da una bambinaia. Nel 1918, lui e suo fratello vengono mandati in un collegio a Lindisfarne.
Nel 1921 John Bowlby entra nel Britannia Royal Naval College di Dartmouth, dove si forma per diventare ufficiale di marina. Alla fine decide di studiare medicina al Trinity College di Cambridge, dove si iscrive nel 1925. Dopo due anni rivolge la sua attenzione alla psicologia laureandovisi nel 1928. Dopo la laurea, Bowlby lavora un anno come insegnante volontario in due scuole per bambini con problemi comportamentali, Bedales e Priory Gate. Nel 1929, Bowlby entra all’University College Hospital di Londra e, contemporaneamente, si iscrive al British Psychoanalytic Institute. Inizia così la formazione in psichiatria per adulti presso l’ospedale Maudsley di Londra a seguito della sua qualifica medica nel 1933.
La nascita della teoria dell’attaccamento
Dal 1937 al 1940, Bowlby lavora come psichiatra presso la London Child Guidance Clinic, una scuola per bambini disadattati. La scuola considerava i problemi dei bambini come derivanti da esperienze negative passate nelle loro famiglie, un approccio che colpiva un accordo con Bowlby. Nel 1946, si unisce allo staff del Tavistock Institute di Londra, dove fonda un’unità di ricerca per esaminare gli effetti sui bambini piccoli della separazione dai loro principali caregivers. Proprio a Tavistock sviluppa la teoria dell’attaccamento, basata su un principio secondo cui i bambini molto piccoli che non riescono a sviluppare stretti legami emotivi con un caregiver sperimenteranno problemi comportamentali in età avanzata.
Uno dei colleghi di Bowlby alla clinica è Mary Salter Ainsworth, una psicologa dello sviluppo canadese che attraverso la sua ricerca esplora e amplia la teoria dell’attaccamento sviluppando uno strumento di ricerca ampiamente utilizzato (chiamato Strange Situation) per studiare l’attaccamento dei bambini alle loro madri in condizioni di laboratorio.
Un punto culminante della carriera di Bowlby e uno che diffuse le sue idee in tutto il mondo fu il suo rapporto del 1951, su invito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sulla salute mentale dei bambini senzatetto. Tradotto in 14 lingue, il suo rapporto ha evidenziato l’importanza di una cura amorevole costante da parte di una figura materna per lo sviluppo sano di un bambino. Bowlby espone la sua teoria più sviluppata nel suo noto lavoro in tre volumi Attachment and Loss (1969-80).
Per approfondimenti: www.simplypsychology.org
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