La “profezia che si auto-avvera”.
Merton e la “Self-Fulfilling Prophecy” (SFP) – prima parte
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The Self-Fulfilling Prophecy (SFP) / Effetto Pigmalione*
Una falsa definizione della situazione
che evoca un nuovo comportamento
che rende ‘vera’ la falsa concezione originale.
Robert K. Merton
Se oggi le persone stanno diventando sempre più consapevoli del “potere” della mente e dei pensieri umani, psicologi e pensatori sono sempre più concentrati sull’impatto di questo aspetto nella vita umana. Sebbene non sia un nuovo concetto secondo la mitologia indiana a questo proposito dicevano i saggi indiani che il destino di una persona è nelle sue mani. La loro intenzione era quella di rendere le persone consapevoli del tremendo potere posseduto dalla mente umana e dalla necessità di canalizzare quell’energia per l’elevazione dell’umanità. In questo senso anche i moderni psicologi e scienziati hanno scoperto una significativa relazione tra le convinzioni mentali e le situazioni di che quella stessa persona incontra nella vita. Si dice che qualunque cosa pensiamo e per cui spendiamo la nostra energia mentale, si manifesti in forma fisica nelle nostre vite. Questo fenomeno è sotto certi aspetti anche l’essenza del concetto noto come “profezia che si auto-avvera”.
Solo un breve cenno al significato del termine che costituisce questo sintagma.
La parola inglese prophecy (sostantivo), che si riferisce alla “funzione di un profeta”, apparve in Europa intorno al 1225 e deriva dal francese antico profecie francese (XII secolo), dal tardo latino prophehia e dal greco propheteia (προϕητεία, der. di προϕήτης «profeta») che significa “dono di interpretare la volontà di Dio”. E comunque la parola “profezia”, significa “predizione di eventi futuri, derivante da ispirazione divina” (Treccani). Ma il termine “profezia che si auto-realizza” (“auto-adempie” o “auto-determina”), introdotto da Robert K. Merton (1948), uno dei principali sociologi americani del XX° secolo, ha a che vedere più con un fenomeno specifico. Robert K. Merton era un teorico che credeva profondamente nella formulazione di domande in modo che potessero essere testate empiricamente. Un uomo di insolita erudizione che amava il linguaggio e il modo in cui i concetti potevano essere formulati per far sì che risuonassero tra gli studiosi professionisti e un pubblico più ampio. I suoi contributi all’istituzionalizzazione della Sociologia come disciplina negli Stati Uniti sono stati molti, sia attraverso le sue ricerche pubblicate che attraverso le diverse generazioni di studenti che hanno rappresentato la sua progenie intellettuale (in particolare, studiosi come Seymour Martin Lipset, James S. Coleman e Peter Blau). A Merton attribuibili dei concetti che sono entrati nella nostra vita come modi di pensare alle situazioni sociali e modelli dinamici di comportamento. È stato responsabile dell’idea alla base di “The Self-Fulfilling Prophecy” (SFP) e ha coniato la frase per descriverla come “una falsa definizione della situazione che evoca un nuovo comportamento che rende ‘vera’ la falsa concezione originale. La validità capziosa della profezia che si auto-avvera perpetua un regno di errore. Perché il profeta citerà il corso effettivo degli eventi come prova che aveva ragione sin dall’inizio”.
Una profezia che si auto-avvera implica quindi fare una previsione basata su una falsa definizione.
Una volta eseguite, le azioni basate sulla falsa definizione mettono in moto un comportamento che si traduce in risultati che “dimostrano” la verità della previsione iniziale. Secondo Merton la “profezia che si auto-avvera” era in grado di creare problemi sociali su larga scala come le disuguaglianze sociali. Consideriamo solo un esempio. Se le persone in posizioni di autorità o potere definiscono una determinata categoria di persone come meno capaci dal punto di vista scolastico rispetto ad altri gruppi e quindi con meno probabilità di riuscire a scuola, potrebbero poi assegnare meno risorse alla sua istruzione sulla base della definizione “falsa”. Assegnate meno risorse, insegnanti e ambienti scolastici inferiori, gli studenti di quella determinata categoria risulteranno poi andare più male a scuola. Così la profezia originale sembra essere confermata. In sostanza, Merton credeva che le false aspettative delle persone potessero avverarsi o creare le proprie realtà inducendo altre persone a cambiare i loro comportamenti per abbinare e soddisfare le aspettative iniziali. Come è prevedibile gli effetti della profezia che si auto-avvera possono diventare molto significativi attraverso il processo di accumulazione.
Da allora il termine è entrato nelle scienze sociali e persino nell’inglese quotidiano, un’impresa rara per un neologismo sociologico. La profezia che si auto-avvera risulta essere pertanto il re di tutti i meccanismi psicosociali. Non ci sono dinamiche psicosociali che non la esprimano. È un fenomeno che governa il ruolo svolto dagli individui all’interno dei gruppi, la formazione dell’identità sociale.
*L’Effetto Pigmalione è uno dei fenomeni interrelati al S.F.P. che tratteremo in seguito.
Fonte per la fotografia di Robert K. Merton: www.filosofico.net
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