Ricordiamo una delle Scoperte Archeologiche Più Straordinarie di tutti i tempi quando quattro adolescenti con il loro cane trovarono delle Pitture Rupestri nella grotta di Lascaux

Ricordiamo una delle Scoperte Archeologiche Più Straordinarie di tutti i tempi quando quattro adolescenti con il loro cane trovarono delle Pitture Rupestri nella grotta di Lascaux

Quattro adolescenti, seguendo il…
 

Ricordiamo una delle Scoperte Archeologiche Più Straordinarie di tutti i tempi quando quattro adolescenti con il loro cane trovarono delle Pitture Rupestri nella grotta di Lascaux

Quattro adolescenti, seguendo il loro cane in una buca vicino a Lascaux, in Francia, si ritrovarono inaspettatamente parte della storia. Il 12 settembre 1940, scoprirono in una grotta disegni di 17.000 anni ora conosciuti come le pitture rupestri di Lascaux. Si trattava di Marcel Ravidat, di 17 anni di Montignac, Georges Agniel, 16 anni, di Nogent-sur-Seine, in vacanza a casa della nonna, Simon Coencas, 15 anni, originario di Montreuil ma rifugiatosi a Montignac, e Jacques Marsal, 15 anni, di Montignac.

Marcel Ravidat, un giovane apprendista meccanico di officina, il 12 settembre 1940 partì per un’avventura con alcuni dei suoi amici e il suo cane, Robot, sulle colline vicino alla sua casa a Montignac, nella regione della Dordogna, nel sud-ovest della Francia. Volevano individuare un passaggio sotterraneo e allora – si racconta – di come Robot si sia imbattuto in una buca creato da un albero caduto. Ravidat lanciò alcune pietre nella buca e fu sorpreso dal fatto che sembravano rotolare molto, molto in basso. Fece ritorno sul posto con alcuni amici e un insegnante per scendere nella buca e iniziare ad esplorare le grotte. Entrando nell’area, trovò 1.500 incisioni e 600 dipinti intonacati alle pareti. I ragazzi avevano appena scoperto quelle che sarebbero diventate famose come “le pitture rupestri di Lascaux”, stimate tra i 17.000 e i 20.000 anni e descritte con entusiasmo dagli esperti come “la culla dell’arte”. Purtroppo, per due dei ragazzi, Georges Agniel e Simon Coencas, l’avventura si concluse bruscamente due giorni dopo, quando furono travolti in circostanze storiche di natura molto più tragica: Simon e la sua famiglia furono deportati a Buchenwald.

Dopo aver fatto la scoperta, il giovane Ravidat sapeva che si trattava di qualcosa di importante. Allora chiese l’aiuto del sacerdote cattolico Henri Breuil. Il curatore del Museo della Preistoria Denis Peyrony si unì a lui per testimoniare di persona questa grandezza. Durante l’inverno 1940-41 i giovani Ravidat e Marsal stavano di guardia fuori dall’ingresso della grotta. Divennero guide una volta che la grotta fu aperta ai visitatori il 14 luglio 1948. Ravidat divenne poi un guardiano ufficiale della grotta e una guida che non perse mai il suo timore reverenziale iniziale per i luoghi che era stato il primo a vedere. Morì nel 1995, all’età di 72 anni, a seguito di un infarto.

In un complesso di grotte disposte attorno a una grotta principale lunga circa 20 metri e alta cinque metri c’erano quelle che si rivelarono essere più di 2.000 immagini dipinte e incise di animali e simboli astratti. Uno strato protettivo di gesso aveva reso le grotte a tenuta stagna, consentendo all’opera d’arte di essere straordinariamente conservata in vivaci neri, marroni, rossi e gialli. I soggetti dei dipinti sono quasi tutti di animali. C’è solo un essere umano e niente fiori, alberi o campagna. Il significato della maggior parte dei simboli astratti è sconosciuto. Il complesso della grotta fu aperto al pubblico nel 1948 e presto attirò circa 1.200 visitatori al giorno. Le cose stavano andando bene fino a quando il numero crescente di visitatori non ha rovinato i dipinti murali. E da allora sono iniziati i problemi. Nel 1955, l’anidride carbonica del respiro dei visitatori, insieme al calore e all’umidità, ebbe il suo impatto sui dipinti. E l’introduzione dell’aria condizionata portò con sé funghi e licheni. Per prevenire ulteriori danni, la grotta fu chiusa al pubblico nel 1963, di modo che le immagini preistoriche potessero tornare all’oscurità e all’isolamento che avevano conosciuto per migliaia di anni.

In epoca preistorica, le pitture rupestri venivano eseguite per molte ragioni. A Montignac, in Francia, sembrava che una pletora di dipinti fosse andata perduta da 17.000 anni fa. Fortunatamente, un ragazzo coraggioso e i suoi amici sono stati in grado di portare alla luce questa reliquia d’arte. Lascaux è diventata patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1979.

L’immagine in cover è stata modificata, l’originale utilizzata si trova qui: it.depositphotos.com 

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