Il marcatore somatico
I sistemi emotivi si sono evoluti per far coincidere le reazioni del corpo con le esigenze dell’ambiente. Questo rafforza il ruolo degli stati fisici, non lo sminuisce affatto. Le emozioni si sono evolute non come sentimenti coscienti, differenziati più o meno linguisticamente, ma come stati del cervello e come risposte del corpo. In altre parole, sistemi sottostanti emozionali generano gli stati cerebrali e le espressioni fisiche che le parole, successivamente, descrivono e valutano.
Anche i processi decisionali sono spesso il risultato dell’integrazione tra componenti cognitive ed emozionali.
La teoria del marcatore somatico si basa sull’associazione fra certe situazioni complesse e le risposte somatiche viscero-emozionali associate a quelle situazioni rilevate dal cervello limbico e trasmesse alla corteccia somatosensoriale e insulare dove si formerebbe una rappresentazione della modificazione dello schema corporeo legata alla reazione emotiva.
Il marcatore somatico permetterebbe di correlare gli esiti di un’azione con la risposta emozionale primaria e di anticipare questa risposta in altre situazioni simili trasformandole in emozione secondaria.
Il sistema di marcatura somatica è localizzato nelle aree prefrontali ventromediali per cui una lesione in queste regioni conduce a disfunzionalità comportamentali. Damasio parla di sociopatia acquisita descritta nel caso di Elliot. A causa dell’asportazione di un meningioma, Elliot aveva riportato lesioni gravi ai lobi prefrontali. Aveva perduto del tutto la capacità di provare semplici emozioni connesse al vivere quotidiano e alle interazioni sociali. Le facoltà cognitive superiori erano rimaste intatte (attenzione, memoria, intelligenza) ma l’assenza di emozioni aveva palesemente compromesso e in modo grave i suoi processi decisionali.
Damasio definisce marcatore somatico quella sensazione piacevole o spiacevole avvertita dall’individuo nel momento in cui viene alla mente l’esito (positivo o negativo) connesso a una determinata opzione di risposta. Il marcatore contraddistingue decisioni sia positive sia negative, funziona come segnale che permette all’individuo di compiere scelte vantaggiose ed è il risultato dell’arousal che si attiva come traccia successiva a ciascuna decisione presa, associata al suo specifico valore (ricompensa o punizione, beneficio o costo). La riattivazione somatosensoriale indurrebbe una sensazione fisica (marcatore somatico come sintomo) capace di fornire un’informazione probabilistica sulla natura favorevole o sfavorevole dello stimolo emotivo attuale e quindi in grado di aiutare a prendere una decisione al riguardo.
Il marcatore somatico costituirebbe il correlato neurofisiologico delle emozioni secondarie che Damasio chiama sentimenti, intesi come processi affettivi (affects). Questi utilizzano le emozioni primarie associate all’esperienza passata nell’agire però nel presente, le correlano agli esiti di un’azione e fungono da fattori cognitivi nella scelta delle proprie strategie.
Alessandro Bigarelli
BIBLIOGRAFIA
- Damasio, A. R. (1995). L’errore di Cartesio. Emozione, ragione e cervello umano. Milano: Adelphi.
- Damasio, A. R., Grabowski, T. J., Bechara, A. Damasio, H., Ponto, L. L. B., Parvizi, J., Hichwa, R. D. (2000). Subcortical and cortical brain activity during the feeling of self-generated emotions. Nature Neuroscience, 3, pp.1049-1056.
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