L’uomo è per natura gregario.
Ricerca più o meno consapevolmente la vicinanza
non già del suo prossimo generico,
ma solo di chi condivide le sue convinzioni più profonde
(o la sua mancanza di tali convinzioni).Primo Levi
Primo Michele Levi nasce a Torino il 31 luglio del 1919 in una ricca famiglia ebrea. Nonostante fosse di temperamento sensibile e cagionevole di salute, si dimostra un eccellente studente al ginnasio sia nelle materie letterarie sia in quelle scientifiche. Tantoché nel 1941 onora gli studi di chimica e biologia laureandosi con lode con una tesi in Fisica presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Torino. L’anno stesso trova un impiego semilegale in una cava d’amianto lavorando in un laboratorio chimico. Mentre nel 1942 si trasferisce a Milano per andare a lavorare in una fabbrica svizzera di medicinali. Durante l’occupazione nazista, si unisce ai partigiani tentando di sfuggire alla milizia germanica ma viene da esse catturato.
Primo Levi offre una delle più alte testimonianze sulle deportazioni naziste e sulla tragica realtà dei lager. Il tema delle persecuzioni razziali permea gran parte della sua opera soprattutto per la sua esperienza di ebreo deportato nel campo di concentramento di Fossoli e successivamente nel lager ad Auschwitz tra il 1943 e il 1945. È infatti del 1947 il suo più noto romanzo: “Se questo è un uomo”, cui seguiranno altre opere (anche saggi e raccolte di poesie) dal 1963 (anno del romanzo “La tregua”) in poi che otterranno vari premi (per due dei suoi romanzi, premi Campiello.
Per approfondimenti: biografieonline.it
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