Una teoria scientifica è uno strumento e non un credo.
JJ Thomson
Il fisico britannico JJ Thomson vinse il Premio Nobel per la Fisica nel 1906 per la scoperta dell’elettrone. Nel 1897 fu il primo a suggerire la particella subatomica (elettrone) attraverso uno studio sulle proprietà dei raggi catodici.
Sir Joseph John Thomson, spesso noto come JJ Thomson, nasce il 18 dicembre 1856 a Cheetham Hill, un sobborgo di Manchester, in Inghilterra, da genitori scozzesi. Suo padre, un libraio, vuole che il figlio diventi ingegnere, ma non ha il compenso per l’apprendistato di JJ. Così il giovane Thomson entra nell’Owens College (ora Victoria University) a Manchester. Il suo professore di matematica riconosce la sua genialità e lo incoraggia a fare domanda per una borsa di studio al Trinity College di Cambridge. Thomson è ammesso nel 1876 e diviene assegnista nel 1880 e Second Wrangler (studente che ha completato il terzo anno di matematica con il massimo dei voti). Viene scelto Maestro del Trinità nel 1918 e guida il collegio fino a poco prima della sua morte. Nel 1884, Thomson diviene professore di fisica a Cavendish. Nel 1890 sposa Rose Paget dalla quale ha due figli. Uno dei suoi studenti è Ernest Rutherford, che in seguito gli succederà nell’incarico.
La scoperta dell’elettrone da parte di Thomson inizia nel 1895 con una serie di esperimenti nel Laboratorio Cavendish. Influenzato dal lavoro di James Clerk Maxwell e dalla scoperta dei raggi X, Thomson deduce che i raggi catodici (prodotti dal tubo di Crookes) esibiscono un unico rapporto carica/massa e/m e devono essere composti da un unico tipo di particella caricata negativamente, che denomina “corpuscoli”. Il fisico irlandese George Johnstone Stoney aveva già proposto il termine “elettrone” come quanto fisso di carica elettrica in elettrochimica, ma Thomson si rende conto che si tratta anche di una particella subatomica, la prima ad essere scoperta.
Dopo ulteriori esperimenti, su come i raggi catodici penetrano nei gas, Thomson ipotizza che “nei raggi catodici abbiamo la materia in un nuovo stato, essendo questa materia la sostanza da cui sono costituiti tutti gli elementi chimici”. Gli viene conferito il Premio Nobel per la fisica nel 1906 ed è nominato cavaliere nel 1908. Le sue ricerche sull’azione dei campi elettrostatici e magnetici nella natura dei cosiddetti “raggi anodici” o “raggi canale” avrebbero infine portato all’invenzione dello spettrometro di massa (allora chiamato “spettrografo a parabola”) di Francis Aston, uno strumento che consente la determinazione del rapporto massa-carica degli ioni e che da allora è diventato uno strumento di ricerca onnipresente in chimica. Prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, Thomson fa un’altra scoperta rivoluzionaria: l’”isotopo”. JJ Thomson muore il 30 agosto 1940 e viene sepolto nell’Abbazia di Westminster, vicino a Isaac Newton.
Thomson fu un insegnante straordinario, un conferenziere di talento e diresse il famoso Laboratorio Cavendish dell’Università di Cambridge. Thomson potrebbe essere descritto come “l’uomo che per primo divise l’atomo” e, in larga misura, rese la fisica atomica una scienza moderna. La sua importanza in fisica è riconosciuta quasi tanto da coloro che ha ispirato quanto dal suo lavoro sperimentale. Sei dei suoi studenti ricercatori hanno successivamente vinto premi Nobel per la fisica (Charles Glover Barkla, Niels Bohr, Max Born, William Henry Bragg, Owen Willans Richardson e Charles Thomson Rees Wilson) mentre due di loro hanno vinto premi Nobel per la chimica (Ernest Rutherford e Francis William Aston). Anche il figlio di Thomson, George Paget Thomson, nel 1937 fu vincitore del Premio Nobel per il suo lavoro anche sugli elettroni.
In cover: Albert Bandura.
L’immagine è stata adattata, l’originale si trova qui
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