"La mente umana è fatta in modo tale che è molto più suscettibile alla menzogna che alla verità." Erasmo da Rotterdam

Ricordiamo Erasmo da ROTTERDAM, filosofo, teologo, sostenitore della tolleranza religiosa, noto come “il principe degli umanisti”

Desiderius Erasmus Roterodamum, un uomo di grande intelletto che divenne uno dei più grandi pensatori d’Europa, definendo il movimento umanista nell’Europa settentrionale…
 

La mente umana è fatta in modo tale che è molto più suscettibile alla menzogna che alla verità.
Erasmo da Rotterdam

Desiderius Erasmus Roterodamum fu uno degli studiosi più famosi ed influenti d’Europa. Un uomo di grande intelletto che divenne uno dei più grandi pensatori d’Europa, definendo il movimento umanista nell’Europa settentrionale. Considerato il maggiore esponente del movimento dell’Umanesimo Cristiano,  le lettere e la corrispondenza di Erasmo rimangono tra le fonti primarie del pensiero intellettuale rinascimentale. La sua traduzione in greco del Nuovo Testamento diede inizio ad una rivoluzione teologica e le sue opinioni sulla Riforma ne temperarono gli elementi più radicali. Erasmo da Rotterdam, da oscuri inizi, divenne così una delle principali figure intellettuali del primo Rinascimento nordico.

La maggior parte degli storici ritiene che fosse nato con il nome di Gerard Gerardson nel 1466 (molti indicano come probabile data di nascita il 27 ottobre) a Rotterdam, Olanda. Suo padre, (si suppone di nome) Roger Gerard, è un prete e sua madre si chiama Margaret, figlia di un medico. Il futuro intellettuale viene battezzato con il nome “Erasmus”, che significa “amato”.

Erasmo inizia la sua istruzione all’età di 4 anni, frequentando una scuola a Gouda, una città vicino a Rotterdam. Quando ha 9 anni, suo padre lo manda in una prestigiosa scuola di grammatica latina, dove la sua naturale abilità accademica sboccia. Dopo la morte dei suoi genitori nel 1483 a causa della peste, Erasmo viene affidato alle cure di tutori, che si dimostrano irremovibili sul farlo diventare un monaco. Mentre il giovane Erasmo matura un rapporto personale con Dio, rifiuta le dure regole e i metodi rigidi degli insegnanti religiosi dell’epoca. Nel 1492, la povertà lo costringe alla vita monastica e viene ordinato sacerdote cattolico, anche se risulta non abbia mai lavorato attivamente come chierico. La vita di Erasmo cambia radicalmente quando diviene segretario di Henry de Bergen, vescovo di Chambray, che rimane colpito dalla sua abilità con il latino. Il vescovo permette ad Erasmo di recarsi a Parigi, in Francia, per studiare letteratura classica e latino, e lì che viene introdotto all’umanesimo rinascimentale.

Mentre è a Parigi, Erasmo diviene noto come un eccellente studioso e docente. Uno dei suoi allievi, William Blunt, Lord Montjoy, istituisce una pensione per Erasmo, consentendogli di adottare una vita da studioso indipendente spostandosi di città in città come tutor, docente e corrispondente con alcuni dei più brillanti pensatori d’Europa. Nel 1499, viaggia in Inghilterra e incontra Thomas More e John Colet, che avranno una grande influenza su di lui. Nei successivi 10 anni, Erasmo divide il suo tempo tra Francia, Paesi Bassi ed Inghilterra, scrivendo alcune delle sue migliori opere. Nei primi anni del 1500, Erasmo viene convinto ad insegnare a Cambridge ed a tenere lezioni di teologia. È in questo periodo che scrive “The Praise of Folly”, un’analisi satirica della società in generale e dei vari abusi della Chiesa. Un’altra pubblicazione influente è la sua traduzione del Nuovo Testamento in greco nel 1516. Trattasi di una svolta nella teologia e nell’interpretazione delle scritture che pone una seria sfida al pensiero teologico che aveva dominato le università sin dal XIII secolo. In questi scritti, Erasmo promone la diffusione della conoscenza classica per incoraggiare una migliore moralità ed una maggiore comprensione tra le persone.

Nel frattempo, la Riforma protestante esplode con la pubblicazione della “Disputatio pro declaratione virtutis indulgentiarum”, meglio nota come “Le 95 tesi”, di Martin Lutero nel 1517. Per i successivi 10 anni, Erasmo viene coinvolto in un dibattito intellettuale sulla natura umana, il libero arbitrio e la religione. Sebbene Erasmo sostenga gli ideali protestanti, è contrario al radicalismo di alcuni dei suoi leader e, nel 1523, condanna i metodi di Lutero nella sua opera “De libero arbitrio” (1524). Il 12 luglio 1536, durante i preparativi per un trasferimento nei Paesi Bassi, Erasmo si ammala e muore per un attacco di dissenteria. Sebbene rimasto fedele alla Chiesa di Roma, non riceve l’estrema unzione e non ci sono prove che abbia chiesto un prete. Ciò sembra riflettere la sua visione secondo cui ciò che contava di più era il rapporto diretto di un credente con Dio.

Avendo vissuto in un periodo di intenso dibattito religioso e della Riforma protestante, Erasmo fu una figura di spicco nei dibattiti religiosi dell’epoca e comunicò con Martin Lutero. Tuttavia rimase un difensore della Chiesa cattolica per tutta la sua vita, sostenendone la riforma. Le opere di Erasmo includono i già citati “Elogio della follia” (1509) e la prima versione pubblicata del Nuovo Testamento in greco (1516). Prima di questo, pubblicò una raccolta di proverbi greci e latini “Adagiorum collectanea” nel 1500 che aggiornò fino alla sua morte. Attraverso questa opera Erasmo è responsabile di molti proverbi comuni, tra cui “il cieco che guida il cieco”, “la necessità è la madre dell’invenzione” e “prendere due piccioni con una fava”.

In cover: Hannah Arendt. L’immagine è stata adattata, l’originale si trova qui

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