La parola all’esperto Fabio Mosca di AnotheReality
Stefano – L’impatto che può avere questa tecnologia VR, realtà aumentata e tecnologie immersive nel mondo delle aziende.
Fabio – Le tecnologie immersive hanno impatti notevoli nelle aziende. Va però fatta una precisazione molto importante: realtà virtuale e realtà aumentata vengono spesso gemellate, hanno in comune di essere nuove tecnologie, innovative e digitali, ma la loro “area di influenza” e modo di utilizzo è completamente diverso.
Per mantenere più concisa e rilevante la risposta, mi concentrerò sulla realtà virtuale, essendo il campo ad oggi più maturo e che porta più valore fra aziende e professionisti.
Realtà virtuale: il concetto che ci interessa della realtà virtuale è che l’utente viene immerso in un nuovo mondo, virtuale. Il mondo virtuale è creato dall’uomo, e possiamo far accadere tutto ciò che vogliamo, anche cose impossibili. Va da sé la potenzialità pressoché infinita della realtà virtuale.
Pensiamo, per esempio, ai meeting: una moltitudine di persone ogni giorno si sposta in auto, treno o aereo per effettuare, magari, un’ora o due di incontro. Nonostante l’esistenza del telefono, delle mail, o delle videoconferenze… la comunicazione umana è espressa al meglio utilizzando il senso di presenza, il body language… il che porta a questi incontri.
Con la realtà virtuale possiamo avere un mondo virtuale, raggiungibile da chiunque possieda un visore in pochi decimi di secondo, dove tutta la nostra persona è rappresentata da un avatar in forma umana, che ricopia esattamente ogni nostro movimento, espressione o azione. Possiamo fare una riunione di progettazione di un nuovo ponte, per esempio, con ingegneri di Milano e di Honk Kong, fianco a fianco, alla stessa velocità con cui ci colleghiamo ad un sito web.
S – A che punto siamo ora in Italia e nel resto del mondo.
F – Secondo la mia opinione, oggi in Italia il mercato e la cultura della realtà virtuale sta iniziando a maturare. Molti ne hanno sentito parlare, ancora pochi hanno capito cosa fa veramente e come utilizzarla.
Esclusi grandi aziende ed enti di ricerca, che disponevano già di realtà virtuale ben prima del 2010, in Italia abbiamo avuto un’ondata “pionieristica” fra il 2012 e il 2015, che ha portato alla nascita di nuovi talenti e aziende.
Il 2016 è stato l’anno della commercializzazione dei visori come Oculus Rift e HTC Vive al pubblico, che ha portato moltissime realtà digitali ad integrare la realtà virtuale nel proprio gergo, con un boom nel 2017 nelle agenzie di comunicazione di proposte integranti la VR.
Tecnologicamente siamo 1-2 anni indietro rispetto agli Stati Uniti, sia nello sviluppo industriale di chi “produce” VR, sia di chi la utilizza nel suo business.
Va anche detto che gli Stati Uniti sono stati la culla della VR: il primo grande boom della VR è lanciato da VPL, azienda di San Francisco, nel 1984, che ha ovviamente portato ad uno sviluppo industriale e culturale nelle aziende fin da quei tempi.
S – In futuro che tipo di integrazioni potremmo avere e quanto dovremmo aspettarci.
F – Il futuro, dal punto di vista della realtà virtuale, significa miglior hardware e miglior potenza computazionale. In un futuro non troppo lontano, potremo lavorare seduti ad un PC con un visore in testa invece che un monitor, ed essere in un ufficio “virtuale” fianco a fianco con i nostri colleghi di tutto il mondo, avere finestre dei nostri software ovunque vogliamo.
Potremmo avere una rivoluzione nel mondo della formazione e delle scuole, dove la storia non viene più “raccontata”, ma viene vissuta in prima persona. “Vivere l’esperienza” è un fattore chiave che solo la realtà “vera” e la realtà “virtuale” possono proporre. Potremo visitare la nostra nuova casa ancor prima che venga posato il primo mattone. Potremo esercitarci in un’operazione pericolosa con la possibilità di sbagliare liberamente e non farci male.
Anzi, tutto ciò che vi ho appena detto si sta già facendo o è stato già fatto.
Quanto dobbiamo aspettarci? Probabilmente la sensazione di tatto, olfatto e gusto non le avremo nel prossimo futuro. La sensazione di peso di un oggetto da 20kg non sarà riproducibile senza una soluzione specifica pensata per quel caso. Dal punto di vista visivo e uditivo invece, si può fare praticamente già tutto ciò che vi possiate immaginare.
S – Esistono dei settori che secondo te trarrebbero grandi vantaggi da questo tipo di tecnologie (se vuoi sensibilizzare tematiche che secondo te devono avere il loro spazio)
F – Il mondo della formazione trae tantissimi vantaggi dalla realtà virtuale, perché l’uomo impara meglio “vivendo” e “facendo” piuttosto che “ascoltando”. Da come utilizzare una macchina da caffè professionale a come sostituire un trasformatore da 10.000 volts in una centrale elettrica, la realtà virtuale porta accessibilità, sicurezza ed efficacia nell’apprendimento di ogni cosa.
Non a caso, in ambito medico e chirurgico la realtà virtuale viene usata dagli anni 80: esercitarsi in un operazione delicata al cuore su una persona vera non è un caso contemplabile, ma lo diventa se siamo in realtà virtuale.
Anche ogni ambito dove è importante “vedere” il risultato per prendere nuove decisioni sposta benissimo la VR: immaginate di poter sperimentare e vedere un arredamento diverso per il vostro salotto ogni 10 secondi.
La lista è lunga, mi fermo qui.
S – Quali benefici può ricevere un’azienda o un professionista nell’utilizzare questo tipo di tecnologie
F – Una tecnologia viene utilizzata se effettivamente porta un valore all’azienda, in termini qualitativi ed economici.
Nel caso della VR, può spesso contribuire a risparmiare moltissimo (computer, visori e software sono decisamente meno costosi del costo del tempo, voli e hotel di migliaia di persone per fare incontri in tutto il mondo), oppure a poter fare letteralmente qualcosa che prima era impossibile (esercitarsi decine di volte al giorno a spegnere incendi).
Stefano Migliorati
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