Uccido dunque sono! The Sopranos, serie tv simbolo degli anni 2000
La serie tv The Sopranos traccia l’esistenza di una comunità di mafia italo-statunitense tra il 1990 e l’inizio del 2000. Soggetto ad attacchi di ansia, il personaggio principale, il boss Tony Soprano, è depresso. Tony Soprano, capo della mafia locale, decide allora di seguire una terapia. Si potrebbe immaginare che voglia fermare il crimine organizzato. Non è così. Inizierà una psicoterapia, che seguirà caoticamente durante le sei stagioni della serie, con la dottoressa Jennifer Melfi. Tony usa quindi la terapia solo inizialmente per curarsi dagli attacchi di panico che lo fanno sembrare debole, poi, la terapia servirà a Tony anche per affinare la sua capacità di manipolazione e per ottenere consigli psicologici strategici e intuizioni da Melfi sulla psicologia.
La psicoterapia è dunque onnipresente durante le sei stagioni. David Chase (ideatore, produttore e sceneggiatore di The Sopranos), era lui stesso in terapia al momento di scrivere la serie ed è stato ispirato anche dal proprio psichiatra per il personaggio dello psichiatra di Tony Soprano. Durante gli 86 episodi, è l’intera famiglia del capo-clan a necessitare di un consulto: per sua moglie Carmela, per sua figlia Prato ma anche per i disturbi molto più importanti del figlio Antonio. I problemi psichici di Tony Soprano non smetteranno di cercare le loro origini nella sua madre iper-dominatrice, presente durante le prime stagioni della serie. Colui che per primo fu adorato da suo figlio, sarà odiato fino alla sua morte, quando Tony scoprirà di aver cospirato con suo cognato Corrado “Junior” Soprano per sopprimere suo figlio.
L’umorismo – spesso nero – contiene numerose allusioni al “Padrino” e ai “Freedmen”, film di riferimento della serie tv. La psicologia dei personaggi è molto dettagliata, così come l’evoluzione dei personaggi e le loro relazioni tra loro. Lo spettacolo è stato acclamato e ha anche ricevuto un premio dall’American Psychoanalytical Association.
Info: www.hbo.com
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